domenica 25 maggio 2014

APPELLO DEL MONDO DELLA PSICHIATRIA: CHE ACCADE?

Psichiatri, magistrati, organizzazioni di pazienti e di familiari intervengono sul provvedimento del Senato, ora all'esame della Camera dei Deputati sulla chiusura degli ex-Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
I FATTI
Di che si tratta? Ricordiamo che gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) sono stati creati in Italia dalla seconda metà dell'ottocento, da un lato, per sottrarre al carcere gli 'infermi di mente' che commettevano gravi reati ma non erano in possesso delle loro facoltà mentali, dall'altro per consentire loro di essere curati. Dal momento, tuttavia, che era comunque necessario predisporre misure di custodia, data la pericolosità sociale di queste persone, si riteneva che le suddette misure non potessero essere inflitte ai pazienti degli ospedali psichiatrici che non avevano commesso alcun reato. Da qui la creazione di istituti speciali gli OPG. Negli anni queste strutture hanno condiviso il processo di incivile degrado che ha interessato la maggior parte delle carceri italiane condividendo con queste ultime l'accusa di essere luoghi di tortura che contravvengono alla loro funzione istituzionale.
Nel luglio del 2010 una Commissione del Senato guidata da Ignazio Marino accertò anche per i 5 OPG esistenti in Italia tranne che per quello della Lombardia, preso a modello di buon funzionamento, lo stato di inaccettabile .deterioramento.
La commissione propose la chiusura dei peggiori OPG e la creazione di nuove strutture. Purtroppo niente di tutto questo è accaduto e la legge che prevedeva misure alternative è rimasta in gran parte sulla carta.

LE SOLUZIONI
La Carta per il Superamento delle Logiche Manicomiali
Nel maggio di quest'anno, nell'intento di forzare le decisioni delle Regioni il Senato vara un provvedimento, che proroga di un altro anno, fino al 2015, il superamento degli OPG, ma introduce alcune modifiche di legge che hanno fatto insorgere gli addetti ai lavori, psichiatri, magistrati, ma anche utenti e comuni cittadini. La critica al provvedimento si è tradotta nell'approvazione di una Carta per il Superamento delle Logiche Manicomiali.
In cosa consistono le modifiche introdotte dal Senato e in corso di discussione alla Camera.
1. Si individuano gli attuali servizi di psichiatria (Dipartimenti di Salute Mentale: DSM) nati dalla Legge 180 (reparti ospedalieri, centri diurni, comunità, appartamenti assistiti) come luogo di invio delle persone che hanno commesso reati in stato di incapacità e quindi non imputabili ma da custodire per la loro

pericolosità sociale.
2. Non si tiene conto del fatto che gli attuali DSM non si occupano di persone 'incapaci di intendere e di

volere' ma di precise patologie psichiatriche che richiedono per essere curate adeguati ambienti di cura. Ovvio che - in assenza di OPG o di qualsivoglia struttura alternativa. gli autori di reato considerati incapaci, provenienti direttamente dal carcere con precise esigenze di custodia altererebbero profondamente le possibilità di cura dei servizi.
3. Nel cercare di forzare le dimissioni dagli OPG la proposta di legge impone al giudice di non considerare la possibilità di reiterare il reato per motivi ambientali. Il giudice dovrebbe così valutare solo la personalità e la soggettività dell'imputato. Contro questa limitazione l'Associazione Nazionale Magistrati ha affermato che in caso di approvazione dell'attuale provvedimento bisognerebbe immediatamente prevedere subito dopo una nuova legge di modifica.
4. Ancora al fine di evitare ritardi nelle dimissioni, il provvedimento afferma che le persone possono essere dimesse dagli OPG anche in assenza di un progetto di cura e di riabilitazione(!).
L'idea guida della legge è il trasferimento - tout court - della problematica degli OPG agli attuali servizi di salute mentale: tutti gli autori di reato, non imputabili per qualsiasi motivo mentale: pazienti psichiatrici, dementi, minorati psichici, intossicati da droghe, persone con condotta antisociali, tutti - in assenza di strutture alternative - transiterebbero dal carcere ai servizi psichiatrici.
CONCLUSIONI
Il Provvedimento del Senato, in discussione per l'eventuale trasformazione in legge alla Camera il 27 maggio 2014 ha suscitato la reazione di società scientifiche, professori universitari, direttori dei servizi di salute mentale di tutto il paese (la totalità in alcune regioni). Ma soprattutto hanno reagito le associazioni degli utenti che rifiutano di essere assimilati ad infermi di mente e autori di reato, associazioni di familiari che non desiderano questa sorte per i loro congiunti e comuni cittadini tutti uniti nel chiedere la modifica del provvedimento. 

Carta per il Superamento delle Logiche Manicomiali. Un contributo per la chiusura degli OPG



Facendo seguito alla decisione stabilita in data 16 maggio 2014 di rinviare al 27 maggio la discussione e l’approvazione alla Camera del Decreto legge 52/2014 sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari,

SENZA CHE TUTTAVIA SIANO SUPERATE PIENAMENTE LE LOGICHE MANICOMIALI,

i sottoscritti firmatari di questa mozione ritengono che ci si debba occupare SUBITO delle persone recluse negli OPG per le quali, a quasi 4 anni dall'inchiesta della Commissione Marino non sono state ancora individuate soluzioni che garantiscano a tutte di poter essere prese in carico, trattate e seguite negli ambienti più appropriati con l’obiettivo ultimo di una loro reale inclusione sociale.

Il nostro Gruppo di Lavoro intende proporre poche ma importanti soluzioni, alcune delle quali possono essere subito adottate, mentre altre possono essere definite di medio-lungo termine.
Riteniamo come prioritaria l'accettazione di un nostro emendamento proposto al Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, per differenziare i percorsi delle persone con “infermità mentale”. Pertanto le persone che, non essendo imputabili per legge non possono andare in  carcere, non dovranno mai più andare in un CONTENITORE UNICO e indistinto (come l'attuale OPG, e come lo erano i manicomi), ma non dovranno nemmeno andare TUTTI nei Servizi di Salute Mentale, senza che vi sia stata una valutazione finalizzata a comprendere bene la natura delle problematiche specifiche alla base del giudizio di "Infermità Mentale”.

Riteniamo infatti che, a partire dalla PERIZIA e da una VALUTAZIONE  MULTI-PROFESSIONALE che accerti la non imputabilità di soggetti autori  di reato  (in quanto incapaci di intendere e di volere) si debbano individuare   PERCORSI DIFFERENZIATI A SECONDA DEL TIPO DI PROBLEMA, al fine di garantire le cure e i processi riabilitativi più adeguati ai problemi specifici dei pazienti, ASSICURANDO LORO GLI STESSI DIRITTI A CURE DI QUALITÀ RISERVATI A TUTTI GLI ALTRI PAZIENTI.

Proponiamo quindi quanto segue:
1) LE PERSONE CON DISTURBI MENTALI  dovranno essere accuratamente valutati dai Servizi di Salute Mentale per decidere il migliore percorso di cura che potrà - SULLA BASE DELLE PROBLEMATICHE SPECIFICHE - essere caratterizzato dai diversi livelli d'intensità assistenziale, da quello territoriale a quello residenziale! Il criterio di fondo per l'invio al Dipartimento di Salute Mentale deve essere l’individuazione di un percorso terapeutico-assistenziale-riabilitativo finalizzato al miglior funzionamento possibile nelle strutture previste per i Disturbi Mentali.
2) Le PERSONE CON DEMENZA O ALTRI PROBLEMI NEUROLOGICI IRREVERSIBILI, PSICOORGANICI, O RITARDO MENTALE dovranno avere la garanza di interventi appropriati in specifiche strutture assistenziali non ricomprese nelle strutture del Dipartimento di Salute Mentale.
3) Le persone con PROBLEMI ALCOL-CORRELATI E CON PROBLEMI DI DIPENDENZA DA SOSTANZE devono avere la garanzia di essere inviate nei servizi preposti più competenti nella cura delle dipendenze.
4) Le persone che hanno una CONDOTTA ANTISOCIALE, se ritenute non imputabili ex art. 88 del Codice Penale, potranno essere inviate in appropriati percorsi correzionali specifici o essere soggetti a prescrizioni a cura dell'Autorità Giudiziaria. Per queste persone i precedenti percorsi non sarebbero di fatto appropriati, né terapeutici.

Desideriamo che nel nostro Paese il giusto intento umanitario di sottrarre al carcere i cittadini che commettono delitti, ma non sono imputabili in quanto incapaci di intendere e di volere, non venga contraddetto dal loro invio in ambienti dove sarebbero costretti a convivere persone con disturbi psichiatrici, demenza, ritardo mentale, intossicazione da droghe, insieme a soggetti con condotta antisociale e così' via.  PREVALGONO COSI' LOGICHE DI TIPO MANICOMIALE, FORTUNATAMENTE DEBELLATE CON LA LEGGE 180  BEN 36 ANNI FA.

RITENIAMO INDISPENSABILE CHE VENGA GARANTITO ALLE PERSONE CHE COMMETTONO UN REATO PER IL QUALE NON SONO IMPUTABILI IN QUANTO  INCAPACI DI INTENDERE E VOLERE,  UN TRATTAMENTO INDIVIDUALIZZATO CHE SIA IL MIGLIORE POSSIBILE IN RELAZIONE ALLE LORO SPECIFICHE PROBLEMATICITÀ, E SVOLTO DAI  PROFESSIONISTI MAGGIORMENTE COMPETENTI PER ESSE.

Per questi motivi  occorre abbandonare definitivamente anche la soluzione della proposta del Decreto di Legge che individua  l'invio di tutti i soggetti autori di reato non imputabili ai Servizi di Salute Mentale, laddove è NECESSARIO CHE OGNI SOGGETTO RICEVA IL MIGLIOR TRATTAMENTO POSSIBILE NEGLI AMBIENTI PIU’ OPPORTUNI.

E’ tempo di aprire un sereno confronto con tutte le parti interessate (operatori della salute mentale, utenti, utenti esperti, familiari, società scientifiche, ecc.) per delineare il miglior percorso possibile per persone che hanno diritto alla speranza di una vita migliore.

Adesioni Società Professionali, collegio nazionale docenti e Associazioni alla Carta per il Superamento delle Logiche Manicomiiali


SIP
Società Italiana Psichiatria

Italia
Associazione Professionisti
Nazionale
Collegio Professori Ordinari di Psichiatria (si veda Dichiarazione in Appendice al Documento)
Italia
Associazione Professori Universitari
Nazionale
SIPF
Società Italiana di Psichiatria Forense

Italia
Associazione Professionisti
Nazionale
Società di Deontologia ed Etica in Psichiatria
Italia
Associazione Professionisti
Nazionale
AIPP
Associazione Italiana Interventi Precoci nelle Psicosi

Italia
Associazione Professionisti
Nazionale
SIRP
Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale

Italia
Associazione Professionisti
Nazionale
Associazione Coordinamento Nazionale Centri Diurni in Psichiatria
Italia
Associazione Professionisti
Nazionale
WAPR
World Association for Psychosocial Rehabilitation - Italia
Italia
Associazione Professionisti Utenti Familiari
Nazionale
SIEP
Società italiana di Epidemiologia Psichiatrica
Italia
Associazione Professionisti
Nazionale
Associazione Italiana Salute Mentale (AITSAM) (si veda Dichiarazione in Appendice al Documento)
Italia
Associazione Familiari
Nazionale
Consulta Salute Mentale
Lazio
Utenti/Operatori
Lazio
Coordinamento CSM Lazio
Lazio
Psichiatri
Lazio
Liberamente Insieme
Molise
Associazione Utenti
Campobasso
Mens Sana
Molise
Associazione Familiari
Campobasso
Associazione "Promosam" per la Promozione Salute Mentale
Regione Molise
Associazione Utenti
Campobasso
Rete Utenti Lombardia
Lombardia
Associazione Utenti
Sede Legale: Como Presidenza: Pavia
Associazione NèP
Lombardia
Associazione Utenti/Operatori
Como

Adesioni I. DIRETTORI DIPARTIMENTI SALUTE MENTALE, SERVIZI PSICHIATRICI CSM, E DOCENTI UNIVERSITARI


Altamura
Carlo
Milano
Psichiatra
Professore Ordinario, Direttore DSM IRCCS Policlinico, Milano
Amatulli
Antonio
Desio e Vinmercate
Psichiatra
Direttore DSM AO Desio e Vinmercate
Balbi
Andrea
Roma
Psichiatra
Direttore DSM Roma D
Bertolazzi
Gerardo
Bussolengo (VR)
Psichiatra
Direttore DSM USSL 22 Bussolengo (VR)
Bellomo
Antonello
Foggia
Psichiatra
Professore Associato UniFg Direttore SPDC Foggia
Biffi
Giuseppe
Milano
Psichiatra
Direttore DSM AO San Carlo (Milano)
Biondi
Massimo
Roma
Psichiatra
Professore Ordinario, Direttore SPDC DH Policlinico Umberto I Roma
Boccara
Paolo
Roma
Psichiatra
Direttore DSM Roma B
Bonfante
Gianfranco
San Donà di Piave (VE)
Psichiatra
Direttore DSM ULSS 10 San Donà di Piave (VE)
Brighenti
Fabrizia
Este (PD)
Psichiatra
Direttore DSM ULSS 17 - ESTE (PD)
Busana
Claudio
Montecchio (VI)
Psichiatra
Direttore DSM ULSS 5 – Montecchio (VI), e Coordinatore Collegio Primari di Psichiatria del Veneto
Cappellari
Ludovico
Cittadella
Psichiatra
Direttore DSM ULSS 15 - Cittadella (PD)
Carassai
Rosanna
Macerata
Psichiatra
Direttore DSM Macerata
Carfagna
Lino
Latina
Psichiatra
Direttore DSM Latina
Carizzone
Luigi
Caserta
Psichiatra
Direttore DSM Aversa, ASL Caserta 1
Carpiniello
Bernardo
Cagliari
Psichiatra
Professore Ordinario e Direttore DSM ASL Cagliari
Casacchia
Massimo
L'Aquila
Psichiatra
Professore Ordinario Università de L’Aquila
Castiglioni
Pierluigi
Milano
Psichiatra
Direttore DSM Legnano (MI)
Celozzi
Carola
Civitavecchia
Psichiatra
Responsabile CSM Civitavecchia (Roma)
Cerati
Giorgio
Lombardia
Psichiatra
Comitato Tecnico per la Salute Mentale Regione Lombardia
Cesari
Giampiero
Arezzo
Psichiatra
Responsabile UF Salute Mentale; Arezzo
Cetti
Claudio
Como
Psichiatra
Direttore DSM Como
Chieco
Mariella
Este- Montagnana
Psichiatra
Responsabile CSM
Cioffi
Isidoro
Varese
Psichiatra
Direttore UOP Verbano Varese
Cocchi
Angelo
Milano
Psichiatra
Presidente AIPP – (vedi associazioni) Responsabile del Centro per l’intervento precoce nelle psicosi - PROGRAMMA 2000, A.O. Niguarda, Milano
Corona Mattioli
Tali
Treviso
Familiare
Presidente AITSAM
Daniele
Maria Teresa
Roma
Psichiatra
Responsabile CSM RMH2
Danieli
Andrea
Vicenza
Psichiatra
Direttore DSM ULSS 6 Vicenza
De Giorgi
Serafino
Lecce
Psichiatra
Direttore DSM Lecce
De Rossi
Moreno
Adria
Psichiatra
Direttore DSM ULSS 19 Adria (Ve)